Tavole: tecniche e materiali

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Una parte fondamentale del mondo surfistico è rappresentata, senza ombra di dubbio, dalle tavole che sono lo strumento, il mezzo attraverso il quale l’uomo può riuscire a cavalcare le onde dell’Oceano e dei mari più mossi del globo terracqueo. Ma le tavole da surf non sono tutte uguali e hanno, ovviamente, risentito dell’evoluzione storica soprattutto per quanto riguarda i materiali con cui sono costruite. Originariamente parliamo di tavole da surf in legno, come abbiamo visto anche nella trattazione storica che abbiamo fatto del tema. Il legno è stato un materiale utilizzato fino all’introduzione di materiali tecnologici e innovativi capaci di unire robustezza e leggerezza. Materiali come le schiume di poliuretano insieme alla fibra di vetro e resina epossidica.

Quest’ultimo è un materiale che permette di ottenere tavole più resistenti e leggere al tempo stesso rispetto a quelle tradizionali in resina poliestere e fibra di vetro.

Longboards e Shortboards sono le due grandi categorie in cui si dividono le tavole da surf. Le esigenze del surfista, dettate anche dal tipo di mare in cui si opera, possono determinare ulteriori variazioni sulla tavola. E così possono essere personalizzate ed adattate la forma della poppa, il numero di pinne posteriori … Entrando nel dettaglio delle due tipologie di tavole scopriamo che le longboards sono tavole lunghe e spesse, le cui dimensioni possono variare dagli 8 piedi ai 12 piedi, mentre le shortboards sono tavole corte fra i 6 e i 7 piedi, veloci e maneggevoli, adatte alle onde potenti (ma non quelle giganti), e hanno una prua molto appuntita. Fra Longboards e Sortboards troviamo anche le tavole cosiddette “ibride”. Queste ultime si rivelano adatte a chi muove i primi passi nel mondo del surf, perché a tutti gli effetti sono un compromesso ottimo tra le longboard e le shortboard (malibù e mini malibù), e hanno lunghezze tra i 7 e gli 8 piedi.